Sunday, April 25, 2010


Gli obbligazionisti dell'USA, delusi 
Notizie di Economia: anteriore | seguente sabato 24 di aprile di 2010 | Edito in edizione stampata

Washington, Del nostro corrispondente. - Investitori individuali in buoni di debito argentino respinsero ieri davanti al senato dello stato di New York lo scambio e sostennero che il governo di Cristina Kirchner non negozia in buona fede con gli investitori "usando retorica ideologica per confondere" in una materia nella quale fa mancanza "trasparenza." 

Le forchette esposero davanti a senatori della commissione di Finanze del corpo legislativo newyorkese, in una sessione di più di due ore che presidiò il democratico Brian Foley.

Al termine delle deliberazioni, l'Argentina Task Force (ATFA) che rappresenta a forchette di buoni, si pronunciò contro lo scambio qualificandolo, "quanto meno, di spoetizzante." 

Il suo titolare, Robert Shapiro, affermò che "l'impatto negativo dell'Argentina sullo stato di New York continua crescendo, mentre il governo del paese si rifiuta di pagare i debiti pendenti a migliaia di usurai stranieri."

Espose anche l'avvocato Carolyn Lamm, in rappresentazione di forchette italiane associate nel gruppo che lidera Nicolás Stock, come il nordamericano Mark Botsford chi si presentò davanti al comitato come, possibilmente, il cittadino degli Stati Uniti colpito con più quantità di buoni in default dell'Argentina del che si tenga registro. 

"Gli investitori al dettaglio non siamo i nemici dell'Argentina, come vuole fare credere la Presidentessa. C'usano come scudi umani nella battaglia per guadagnare l'opinione pubblica", argomentò Botsford.

Gli investitori scelsero il distretto di New York per fare la sua esposizione per trattarsi della stessa giurisdizione del giudice Thomas Griesa - che agisce in liti contro l'Argentina per l'insoluta del debito - come quella che corrisponde alla principale piazza finanziaria del paese.

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